Kyri dal muso nero.

Non ce la faccio a stare su Facebook e dire a tutto il mondo che giorno di merda sia questo.
Ma non ce la faccio nemmeno a tenere tutto dentro o a poter scambiare parole che non escono nemmeno con la persona che mi sta accanto. Lei sa, io so. E non sappiamo dire anche se avremmo un mondo di cose.. 12 anni di amore, affetto, di compagnia, di tutto quello che può darti chi ha come unica gioia averti accanto, sapere che ci sei o che bene o male tornerai.

Allora eccoci qui in un posto dove quasi sicuramente leggeranno solo dei software robot, eccoci qui cucciolo mio, nostro. Solo nostro eri e sarai perché da subito sei stato desiderato da noi, indesiderato da chi avrebbe dovuto comprendere quanto soli eravamo stati lasciati e quanto avevamo bisogno di chi potesse voler bene senza condizioni.

Te ne sei andato oggi dopo mesi in cui non sembravi quasi più nemmeno tu. No, non è vero… quando ti guardavamo avevi sempre lo stesso sguardo di quel giorno che ci scegliesti, piccolo grande amico e figlio.
Perché in questo è stato il tuo passaggio in questo piccolo punto dell’universo. Chi si ricorderà di te, il cane più buono del mondo ? Un pastore tedesco.. il famigerato cane lupo che le cronache dipingono come una delle razze più cattive che si possano trovare.
Ed eri mansueto, giocherellone con tutti, bisognoso di affetto e di quella spinta che noi stessi umani chiediamo per vivere e sentirci bene. Eri un cane obbediente, metodico.. un “tedesco” dal cuore dolce dolce.

Ma quanti problemi… inesistenti ! La rabbia mi farebbe scrivere di tutto, ma ti toglierei solo il tributo che ti spetterebbe.

Vuoto. Ho la mente vuota ora come a difendermi da un momento che mi trova indifeso malgrado stanotte mi aspettassi la tua partenza. Io che non ricordo mai i sogni che faccio.. mai come stanotte ho avuto così tanti incubi.
Non ti trovavo ed eri andato in un nascondiglio per andartene da solo, come fanno a volte gli animali che vivono in natura. Non riuscivo a dormire e mi chiedevo se ci saresti ancora stato al mio risveglio. Meglio sapere, meglio non sapere.. tu eri comunque lì, bastava alzare gli occhi per trovarti dove stavi quando la prima notte volevi entrare in camera perché avevi paura a stare da solo. La prima e l’ultima notte, piccolo.

I ricordi arriveranno è vero. Solo il tempo dirà se sarà tanto più quel che ho avuto rispetto a ciò che non avrò, perché è anche vero che chi ama deve prepararsi a perdere, ma io… non voglio più.

Non riesco nemmeno a guardare la tua foto sulla mensola in cucina. Ricordo che eri di spalle rispetto a me e ti giravi a guardare dalla mia direzione con il tuo muso e la lingua penzolante, felice con quello che per me era un sorriso di gioia. Inevitabile chiedersi se con me (con noi) sei stato felice. I miei problemi immancabilmente ricadevano anche su di te, senza nemmeno volerlo.
Così tu improvvisamente arrivavi e ti mettevi con la schiena appiccicata a me: “non stare lì senza fare niente. accarezzami… devo fare rifornimento, sù!”.

Ora sei lì, poco distante… m’illudo che tu stia dormendo. Volevo mettere un segno, un ricordo, una frase che ho sempre saputo e sempre avrei voluto dire a chi di te diceva: “i cani non sono battezzati”.
Cosa diceva ? Diceva una cosa innegabile per li guardasse davvero dentro… diceva “Guardate negli occhi il vostro cane, poi provate a dire che non ha un’anima”.

Sono tante le considerazioni che mi vengono in mente ora e non voglio farle qui. Non ora.

Qualcuno che dovesse leggere ed ha avuto un cane, penserà: eh, il mio cane faceva la stessa cosa.
Infatti sono cose che accomunano un po’ chiunque abbia voluto bene al suo amico canino, ma in fondo si sa che come i figli, i propri cuccioli sono e saranno sempre e solo nostri, diversi, speciali, indimenticabili pezzi della nostra vita.

Kyriakos 04/08/2004 – 21/08/2016

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