Io non lo so se da una guerra, specie se ingiusta, possa o meno scaturire qualcosa di buono in mezzo alla morte ed alla devastazione.
Però quando dovesse succedere, ecco che trovi sempre qualcuno o qualcosa pronto a riportarti coi piedi per terra. E la terra ti dice: non c’è fine al peggio.
Così quando un poliziotto, forse proprio grazie alla sua esperienza in guerra pensa di poter avere una sua idea di ciò che può essere pericoloso o no, gli viene ricordato che la cosa più ragionevole da fare è: nel dubbio, spara.
non hai dubbi ? spara lo stesso.
Ecco perché la prima cosa che mi verrebbe da pensare è che “gli americani sono tutti pazzi”, ma poi è innegabile che chi non ha sparato è anch’egli americano.
Chi è stato ucciso dagli altri due poliziotti intervenuti successivamente (quelli del “nel dubbio – anche senza – spara”), è anch’egli americano (statunitense, ok).
E come loro tutti quelli che si oppongono nei fatti o nel pensiero a questo modo di vivere ai tempi del far west.
Di qui la domanda: ci sarà mai fine al peggio ?
Di qui la mia convinzione che mi porta a considerare le persone prese individualmente e non per un gruppo sia esso etnico, religioso, geografico…
Ok è uno spunto che parte da una notizia brutta ma al contempo foriera di una qualche speranza nel caso venga presa come una voce fuori da questo coro assordante.
E allora… resistiamo.