Donbass, una regione dell’Ucraina orientale. Un’altra guerra in Europa. Non importa come la vediate, non importa se credete agli uni o gli altri, la verità è che esistono persone che non si arrendono, che non si rassegnano e ancora scelgono un mondo diverso da quello che ci è stato spacciato come “il migliore dei mondi possibili”.
«42, comunque.
A questo punto avrei già dovuto avere la mia risposta alla domanda principale della vita, l’Universo e così via… beh, o almeno avere una famiglia, una casa e la pancia. Invece, per il terzo mese vivo in una cantina fredda, mangio irregolarmente e dormo una volta ogni due giorni. E penso che sia buono. La nascita di una persona non ha alcuno scopo. Ognuno ha il proprio modo per renderla significativa. Ma il denaro, la fama e l’oro non si possono portare con sé nella tomba, così l’unico valore reale nella nostra vita è ciò che resta dopo di noi. Se non hai reso il mondo un po’ migliore – significa che hai vissuto la tua vita invano. Ma se io non sono riuscito a rendere il mondo un posto migliore, posso almeno impedire ad altri di fare peggio.
Questo è tutto, sto andando al funerale. Oggi è il giorno della nascita e della morte in guerra…»
Alexey Markov – Comunista combattente, Unità 404
(dalla pagina Facebook: Comitato per il Donbass Antinazista)